Nel corso della sua intera produzione filosofica, solo in due occasioni Schopenhauer riflette esplicitamente e sistematicamente sul misticismo, nel tentativo di determinarne i confini e i limiti rispetto al suo sistema metafisico e, più in generale, rispetto al pensiero filosofico lato sensu. La seguente analisi ha l’obiettivo di stabilire se sia possibile rilevare una definizione univoca del termine misticismo all’interno della sua filosofia, per poi determinare sulla base di essa il particolare rapporto che intercorre tra il misticismo e il nichilismo (...) schopenhaueriano. (shrink)

In the 1960s Goffredo Parise made use of a series of interesting similes in order to describe men and women of his time. The similarity between human being and animal makes room for comparisons with objects, that would mean the end of the traditional physiognomy. Can this rhetorical choice be considered a lucid and visionary anticipation of post-humanism?

1. Introductio generalis, logica, cosmologia.--2.Psychologia, gnoseologia, ontologia.--3. Theologia rationalis, ethica, pedagogia, aesthetica, historiologia.-4. Supplementum.

Grazie al prezioso lavoro di Salvatore Tedesco e di Valeria Costanza D’Agata, è ora disponibile anche in italiano un altro volume importante di Richard Shusterman, che si affianca alla traduzione precedente di Estetica pragmatista (Palermo, Aesthetica, 2010). Pertanto anche il lettore non specialista può farsi un’idea non superficiale delle proposte del filosofo americano, agevolato in questo da una scrittura e da uno stile argomentativo chiari, mai criptici, esenti da tecnicismi per iniziati...

Dopo un'introduzione che delinea lo status questionis relativo alla discussione sul diritto di proprietà nel sec. XIII, l'articolo si divide in tre parti: nella prima si discute la relazione tra gli ideali della fede cristiana e la proprietà comune, con particolare riguardo per l'origine dei diritti di proprietà; la seconda tratta gli argomenti che concernono il diritto alla proprietà privata, mentre la terza approfondisce il tema della proprietà condivisa. I testi sui quali viene condotta l'indagine sono il Tractatus brevis de (...) periculis novissimorum temporum di Guglielmo di Saint-Amour, il Contra adversarium perfectionis di Gerardo di Abbeville e le questioni quodlibetali di Enrico di Gand e di Goffredo di Fontaines, scritte a Parigi dal 1280 al 1290. Si mette in risalto l'uso della concezione aristotelica della proprietà contro l'ideale di assoluta povertà promosso da parte degli ambienti francescani. (shrink)

L’articolo si propone di analizzare, alla luce di un esteso scandaglio documentario e di un accurato spoglio delle testate locali, i rapporti fra Pier Paolo Pasolini e il Cineguf bolognese, negli anni in cui lo scrittore fu studente del Liceo Galvani e poi fra gli iscritti alla Facoltà di Lettere, sotto alla guida di docenti come Carlo Calcaterra e Goffredo Coppola. Questa ricerca ha permesso non solo di approfondire la conoscenza della cultura spettatoriale del giovane Pasolini, ma ha anche (...) consentito di ricondurre all’avvio del 1940 la sua prima prova da scrittore per il cinema, e cioè il soggetto Il giovine della primavera, rimasto inedito fino all’uscita dei Meridiani a cura di Walter Siti e Franco Zabagli nel 2001. Proprio uno sguardo inedito alle attività del Cineguf consente infatti di comprendere quanto la vita del circolo poté pesare sulla passione del poeta per il grande schermo, spingendolo a provarsi nelle vesti di sceneggiatore. (shrink)

New technologies are often introduced with the purpose of improving our control over a certain task: however, software, AI and robots often cause understandable fears of machines taking control away from us. This is what Ezio Di Nucci calls the ‘control paradox’.

With the exception of pornography, the morality of popular forms of entertainment has not been studied extensively by philosophers. The present paper aims to start discussion on the moral status of horror films, whose popularity and success has grown steadily since the 1970s. In particular, the author focuses on so-called “slasher” or “gorefest” films, where the narration revolves around the graphic and realistic depiction of a series of murders. The paper’s main thesis is that it is immoral to produce, distribute, (...) and view films of this kind. The reasons are traced back to two facts: 1) living the moral life requires being disposed to react compassionately to the sight of human victimization, and 2) the most violent horror films either overwhelm the spectator or promote a detachment from violence that may interfere with the development and maintenance of the correct reactive attitudes to human victimization. (shrink)

New technologies are often introduced with the purpose of improving our control over a certain task: however, software, AI and robots often cause understandable fears of machines taking control away from us. This is what Ezio Di Nucci calls the ‘control paradox’.

Sociological pscychological problems; Islam; essays.

Es evidente que el progreso científico-tecnológico, el bienestar de las sociedades industrializadas y el deterioro del medio ambiente se encuentran profundamente relacionadas. Al minarse las bases de los ciudadanos, la preocupación social por lo ambiental se ha manifestado como una institución social de ese vínculo con la naturaleza demandando una nueva educación que incluya la reflexión y modificación de su relación material con el mundo.

In this paper we will try to reconstruct, starting from Husserl’s path, the genesis of Edith Stein’s philosophical itinerary and to show that, just in her detachment from Husserl’s orthodoxy, Stein will end up opening new paths to phenomenology and to reckon with questions left open by the father of phenomenology. Therefore, we will try to show that one of the most interesting aspects of the husserlian legacy revolves around the concepts of empathy and intersubjectivity developed in Edith Stein’s reflection. (...) Moreover, we will try to refute Paul Ricoeur’s remark that speaks of an illusion arising from all attempts of phenomenology to account for the existence of the other and, in doing so, we will see that the solution proposed by Stein is not only not disappointing at all but contributes to open the way to a phenomenology of otherness that does not merely flatten and confine the other to one’s self. (shrink)